Ecco il perché delle nostre dimissioni:
Le
idee e le buone intenzioni non ci sono bastate.
Noi giovani ci sentiamo una risorsa per
la nostra città. Abbiamo sposato
fin da subito l’idea della Consulta giovanile comunale , portando all’interno
di quest’organo la convinzione che fosse finalmente arrivato il giusto mezzo di
riscatto per i giovani termitani che volessero mettersi in gioco, far parte di
una cittadinanza attiva . Credevamo, e crediamo ancora, che una politica vitale
per una città non possa non tener conto delle esigenze di coloro i quali in
futuro saranno chiamati a viverla come cittadini, come amministratori, come
persone.
Ci
siamo presentati in modo propositivo e non critico, sentendo l’esigenza di fare
anche noi la nostra parte. L’idea tipo di Consulta giovanile, almeno secondo il
nostro parere, è quella di creare in prima istanza il confronto e il dibattito
fra i giovani,renderlo un luogo di interazione, e farlo diventare,insomma, un laboratorio politico.
Viviamo
in un Paese in cui assumono sempre più valore la forma a dispetto della
sostanza, l’individualismo a dispetto del bene comune, il futile a dispetto
della cultura.
Abbiamo
deciso di scrivere questa lettera perché abbiamo qualcosa da chiedere, ma
soprattutto per affermare il nostro essere giovani pensanti. In quanto tali vogliamo prendere
parte a un’esperienza che sia politica, per come Aristotele la intendeva, che
ci dia modo di esprimerci confrontarci e prenderci le responsabilità di quanto
andremo a fare.
Ma
come succede nella maggior parte dei casi , ahinoi, le grandi aspettative
finiscono presto con l’essere disattese da una realtà traditrice.
Nei
fatti, l’esperienza si è dimostrata fin dall’inizio fallimentare. Abbiamo
assistito a un aspro scontro su questioni estranee alla Consulta giovanile, a
polarizzazioni inopportune, le quali hanno reso, nel concreto,impossibile lo
svolgimento di un qualsiasi dibattito prolifico.
Siamo
convinti che in queste condizioni non si possano raggiungere gli obiettivi che
ci eravamo prefissi all’inizio di questa avventura. Scoraggiati e un po’
amareggiati,non siamo interessati a far parte di un’esperienza che vuole i
giovani imitare i beceri meccanismi della convenienza politica,
strumentalizzando la Consulta al fine di farne un mezzo di sterile propaganda
personale; vogliamo piuttosto diventare utili protagonisti del panorama
cittadino termitano.
Da
ciò deriva la decisione di rassegnare le nostre dimissioni dalla Consulta
giovanile, ritenendo che all’interno dell’Assemblea attualmente costituitasi
non ci siano le condizioni per istaurare il giusto clima di confronto e
tramutare quest’esperienza in uno strumento di effettiva utilità civica.
Sia
chiaro che questo nostro atto non è certo un pretesto per scappare da
situazioni scomode; vuole semmai aprire la strada a un progetto che non sia
contaminato da volgari individualismi e sciatte macchinazioni di sorta.
Siamo
sicuri che saremo in qualche modo utili, con le nostre buone intenzioni e il
nostro entusiasmo giovanile, alla crescita e al miglioramento della nostra
Termini.
Augurando buon lavoro alla Consulta giovanile comunale, salutiamo
cordialmente.
In Altri Termini
Nessun commento:
Posta un commento